IL SALICE

Lunedì, 10 Novembre, 2025 - 15:45
Ufficio: 
Cultura e Sport
Data pubblicazione: 
Lunedì, 10 Novembre, 2025
Area Tematica: 
La quercia dedicata a Chico Mendes nel parco del Cono ottico.

 

L’associazione ecologica “Ambiente e Natura il Salice” si costituì all’inizio del 1988 per iniziativa di alcuni giovani volontari, tra cui Andrea Rossetti (presidente), Agostino Preganelli (vice presidente), Giuseppe Taglietti, Piero Zanotti, Agostino Zanotti, G. Franco Gabella, Luigi Gallina, Beppe Anni, M. Grazia Bruni, Fabiana Piazza, Franco Gavazzi, Roberto Bertoli, Roberto Conti.

Finalità dell’associazione erano la difesa degli ambienti naturali con particolare attenzione al territorio comunale, la comunicazione di informazioni utili a tale scopo, il miglioramento degli ambienti legati all’attività umana. Il nome adottato faceva riferimento ad una delle essenze arboree più diffuse a Roncadelle in passato.

Era quello un periodo in cui andava aumentando l’interesse per i temi ambientali ed ecologici; un periodo in cui, anche a Roncadelle, con l’incremento degli insediamenti abitativi ed industriali, si verificava qualche problema di inquinamento e cresceva la preoccupazione per la salute dei cittadini. E l’associazione, animata dal motto “pensare globalmente e agire localmente”, si proponeva come stimolo per una presa di coscienza ecologica e per un cambiamento di abitudini dannose per l’ambiente e la salute, superando le logiche perverse del consumismo imperante.

Gli iscritti all’associazione nel primo anno erano 65, provenienti da esperienze civili e politiche diverse. La sede, messa a disposizione dall’Amministrazione comunale, era un locale in via Roma (ex ambulatorio Ussl), che l’associazione teneva aperto il giovedì sera.

I soci più attivi costituirono tre gruppi di lavoro: uno per il recupero ambientale della Cava di S. Giulia in collaborazione con l’esperto Trebbo Trebbi (1910-2014), che aveva realizzato il giardino botanico di Mompiano; un altro per l’informazione alle famiglie e la collaborazione con le scuole, grazie alla sensibilità ambientale di alcune insegnanti; il terzo per seguire da vicino la raccolta differenziata dei rifiuti (avviata dal Comune) e gli scarichi industriali e agricoli. Inoltre, si programmò una raccolta di dati e documenti di interesse ecologico (in particolare sugli inquinamenti locali) ed una pubblicazione per divulgare conoscenze e iniziative volte alla salvaguardia dell’ambiente, mentre si sollecitava la costituzione della Consulta comunale per l’ambiente. Dopo le elezioni amministrative del 1988, Piero Zanotti e G. Franco Gabella entrarono come assessori nella giunta Tobanelli.

La prima presa di posizione del Salice fu un deciso “no all’inceneritore” che il Comune di Brescia aveva deciso di realizzare a sud della città per bruciare i rifiuti solidi urbani (settembre 1988).

All’inizio del 1989 si formò, all’interno dell’associazione, un nuovo gruppo di lavoro dedicato alla salvaguardia del patrimonio culturale locale, con il proposito di censire i beni storici, artistici, ambientali del paese, evidenziando le eventuali ferite inferte dalla speculazione edilizia o dall’incuria e intervenendo qualora le nuove costruzioni o le ristrutturazioni non ne avessero rispettato l’integrità. Lo stesso anno il Salice (in collaborazione con Marino Lorenzi) eseguì un censimento del patrimonio arboreo locale, suddiviso in verde pubblico, verde privato e verde agricolo, rilevando le specie, varietà e dimensioni delle piante e dei cespugli, nonché gli alberi che meritavano di essere salvaguardati. E nel parco del Cono ottico l’associazione piantò una quercia in ricordo di Chico Mendes (1944-88), assassinato per aver ostacolato il disboscamento della foresta amazzonica.

Il Salice organizzò anche dei corsi di formazione sull’ambiente e sull’alimentazione naturale; ed utilizzò gli spazi messi a disposizione dal giornale comunale “Roncadelle” per divulgare le prime informazioni e alcuni allarmi sui rischi per la salute derivanti dall’inquinamento.

Dal 1989 cominciò a pubblicare un proprio notiziario trimestrale, redatto dal Consiglio direttivo e dai nuovi soci G. Luigi Vernia, G. Carlo Zinoni, Ivano Pedroni. “Il Salice” poté quindi disporre di più spazio per informazioni e approfondimenti e per esprimere le proprie valutazioni critiche su alcune scelte dell’Amministrazione comunale, quali il prospettato Centro Interscambio Merci, uno sviluppo edilizio “selvaggio” in atto, gli inquinamenti industriali incontrollati, nonché su alcuni aspetti significativi dell’andazzo locale, quali il caso del consorzio edilizio C.E.R.E.P., del depuratore che non depurava, dell’abbattimento dell’antica cascina Turlini per favorire un ambizioso progetto edilizio, ecc. Al giornale prestò la propria firma come direttore responsabile Fiorenzo Angoscini. Collaborarono al giornale il prof. Rolando Anni, il prof. Francesco Tomasoni, il dr. Pietro Ferrari, Michele Lamberti, Pierluigi Tonetti, Maria Grazia Lombardi, Pietro Dosselli, Maurizio Milzani.

Nell’ottobre 1989 l’assessore Piero Zanotti, dopo aver costituito il gruppo Verdi Arcobaleno in Consiglio comunale, uscì dalla maggioranza consiliare per un profondo disaccordo su importanti aspetti della gestione amministrativa, che tra l’altro presentava un deficit di un miliardo di lire. Trovato un faticoso accordo con il PCI, Zanotti assunse la gestione dell’Urbanistica (giugno 1990). Poi una frattura all’interno del PSI e una piccola scissione nel PCI impedirono l’approvazione del bilancio preventivo 1991 e l’Amministrazione decadde. Nel 1991 si andò a nuove elezioni, cui partecipò anche una Lista Civica (vicina alle posizioni del Salice) che, dopo aver incontrato le forze politiche locali, decise di costituire una giunta a termine con i partiti di sinistra (fino all’ottobre 1992).  

La nuova Amministrazione comunale, abbandonato il progetto di attuazione del Centro Intermodale sul territorio a nord del centro abitato, si orientò sulla realizzazione di un nuovo Centro Commerciale Integrato nello stesso territorio (168.000 mq). Il Salice, d’accordo con la Lista Civica, manifestò la propria contrarietà motivata, insieme ad altre preoccupazioni relative allo sviluppo urbanistico locale, passando così dall’attivismo ad azioni mirate di pressione politica.

Nel 1992 il Salice sostenne il Comitato popolare per Roncadelle, guidato da Pietro Dosselli e composto da cittadini di diversa formazione ed identità, per bloccare le proposte di mega insediamenti che avrebbero snaturato l’identità del paese. La nuova maggioranza politica DC-PDS optò per la realizzazione a Roncadelle del nuovo Centro Commerciale “Le Rondinelle”, ma le dimissioni di Renato Tobanelli nell’ottobre 1992, dopo una sindacatura di 20 anni, avevano creato le premesse per una svolta amministrativa, mentre le idee ambientaliste si erano ormai diffuse e le politiche ambientali erano divenute più centrali nell’azione di governo, sia nazionale che europea, con normative sempre più stringenti. A quel punto l’associazione “Il Salice”, i cui soci fondatori avevano assunto altri impegni, perse capacità di attrazione e si sciolse nel 1994 con la convinzione di aver dato un buon contributo alla crescita della coscienza critica e ambientale della comunità locale.