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La chiesa negli anni 50.
I più interessanti edifici storici di Roncadelle sono la chiesa parrocchiale, costruita nel sec. XV e ampliata nei secc. XVI – XVII e XX, che contiene dipinti del Romanino, del Paglia e del Cattaneo; il castello (ora palazzo Guaineri) eretto dai Porcellana all’inizio del ‘400 e ampliato alla fine del ‘600 dai Martinengo Colleoni. Altre costruzioni di un certo interesse sono la villa Savoldo, le cascine storiche intorno al centro abitato, l’antica osteria e la santella rurale di Santa Giulia.


La chiesa dedicata a S. Bernardino.
La chiesa parrocchiale 
L'attuale aspetto imponente e compatto della chiesa parrocchiale, dedicata a S. Bernardino da Siena, deriva dal rifacimento dell'edificio attuato nella seconda metà del '600; la campata d'ingresso è invece un'aggiunta del 1933-35. Sopra il portale in legno, recentemente rivestito di formelle in bronzo con scene della vita di S. Bernardino, campeggia un grande dipinto del Bocchi, che raffigura la predicazione del Santo patrono. L'interno, a navata unica con sei cappelle laterali, ha alte pareti ritmate da paraste doriche e da arconi a tutto sesto; la volta è a botte, segnata da membrature e da grandi unghioni in corrispondenza delle dieci finestre laterali; il presbiterio è rettangolare, leggermente rialzato rispetto alla navata. 

I sei altari in marmo sono del primo '700. L'altare maggiore, splendida opera d'intaglio dei Corbarelli, è sormontato da un'imponente tribuna in marmo attribuibile ai Fantoni di Rovetta. Pregevole anche la porticina del tabernacolo in argento sbalzato. 

La bella pala dell'altar maggiore, eseguita nel 1675 da Francesco Paglia, rappresenta i SS. Bernardino da Siena, Rocco e Sebastiano ai piedi della Madonna col Bambino. 
La magnifica lunetta sopra il coro è una copia (con poche, significative modifiche) dell'Ultima Cena che il Moretto aveva dipinto nel 1521 per la cappella del SS. Sacramento in S. Giovanni a Brescia. 
 


L'interno della chiesa
Di particolare rilievo artistico è l'affresco che il Romanino eseguì intorno al 1530 e che fungeva da pala dell'altar maggiore nella precedente chiesetta; ora conservato nella prima cappella di destra, rappresenta i SS. Bernardino, Rocco e Sebastiano, molto venerati dalla popolazione del tempo, e S. Domenico, particolarmente caro ai Porcellaga, patroni della chiesa. Dello stesso periodo è la celebre tela della Natività, attribuita alla scuola del Romanino, conservata sopra il terzo altare di destra. 

Tra gli altri dipinti, notevole è la tela del Compianto del Cristo morto di Santino Cattaneo (sec. XVIII), colpita da un fulmine nel 1979, e di un certo interesse risulta la presenza di una o più tele di Agostino Salloni (sec. XVII). 

All'interno della chiesa, di grande interesse risultano anche il bel fonte battesimale in marmo bianco datato 1555, che conserva un alto valore simbolico per la comunità locale; il prezioso organo a nove registri, costruito nel 1892 con materiale del precedente organo seicentesco; un crocifisso in legno policromo del '600 e le statue lignee di S. Agnese, di S. Rocco e di S. Bernardino. 

Altri tesori del patrimonio artistico della chiesa (argenti, paramenti, reliquiari, ecc.) sono per lo più dei secoli XVII e XVIII. 
 
Il Castello 


Il castello 



Ala est del castello
L'imponente struttura del castello (ora palazzo Guaineri) emerge nel cuore del paese anche grazie alle ampie zone di rispetto che lo circondano: a sud il parco privato del castello, ad est il "cono ottico"(ora parco pubblico), a nord l'ampia prospettiva di viale Roma. 

La grande ala orientale è stata realizzata alla fine del '600 dai Martinengo Colleoni con l'assistenza tecnica di G. B. Groppi e G. B. Avanzi. La facciata esterna, compatta e lineare, con ben sessanta aperture distribuite su quattro piani, è mossa solo da due accenni di torrioni ai lati e da un balcone centrale in pietra. La facciata interna, nobile e sobria, è arricchita da un porticato di sette luci con pilastri in pietra bugnati. Le stanze del pianterreno sono state affrescate a tutta parete da Giuseppe Merati nel 1703 con paesaggi naturali e scene di caccia. Nel salone centrale è raffigurato l'arrivo a Roncadelle del principe Eugenio di Savoia con le sue truppe nell'agosto del 1701 e vi compare il disegno del castello come avrebbe dovuto diventare dopo il rifacimento completo. Un ampio e nobile scalone in pietra di Botticino porta alla galleria del piano superiore, che conserva ritratti della dinastia dei Guaineri. Sulle volte del primo piano sono dipinti, tra prospettive di colonne e balconate, grandi medaglioni riproducenti figure mitologiche, eseguiti nel 1702. I locali sotterranei conservano ancora il pozzo coperto, un grande lavello, il forno ed il basamento in pietra di un grande torchio. 

L'ala occidentale è il palazzo residenziale che i Porcellaga realizzarono nel '500 su strutture precedenti. Al piano nobile, sono ancora visibili sulle pareti interne alcuni affreschi a carattere religioso attribuiti a Pietro Marone e decorazioni di Stefano Rosa. 

L'ala nord (accesso principale) venne sistemata nel 1868-69 dai Guaineri, che nel 1827 avevano sostituito il ponte levatoio sull'ampio fossato con un ponte fisso in pietra. 

Sulla facciata dell'ex scuderia a nord del castello è ancora riconoscibile la sinopia dello stemma araldico dei Martinengo Colleoni. 
 


Villa Savoldi inizio 1600.
Altre opere artistiche
Di grande interesse è la Villa Savoldo sulla strada statale per Torbole. Fatta erigere da Paolo Savoldi nel primo '600 per la conduzione dei terreni posti immediatamente a sud, la costruzione rispecchia canoni architettonici cinquecenteschi, espressi con grande originalità. La bella facciata sul brolo è incorniciata da uno zoccolo bugnato, da spigoli a greca e dal cornicione dentellato. Al centro, una breve scala esterna conduce al bel portale arcuato ornato da bugne. All'interno, un salone passante introduce nei locali laterali con soffitti a volta ornati da cornici di stucco e da qualche scolorito affresco. Nel retro, la struttura della chiesetta di Ognissanti ed una grande colombaia. 


La santella rurale sulla via S. Giulia, recentemente restaurata, racchiude dipinti del 1542 di squisita fattura, che rappresentano la Madonna col Bambino, S. Giulia e S. Caterina. 

All'interno della chiesetta di S. Giulia, di impianto settecentesco, sono ancora visibili le sinopie di quattro interessanti affreschi che raccontano altrettanti episodi biblici. 

In una stanza della Cascina Fedrisa, villa di campagna dei Federici, si sono conservati interessanti affreschi del XVII secolo. 


Nella chiesetta di Antezzate campeggia una preziosa Annunciazione eseguita nel 1590 da Pier Maria Bagnadore. La tela è famosa per essere rimasta esposta a lungo sotto l'androne della Loggia a Brescia, prima che un possidente la trasferisse a Roncadelle. 
 



Affrescho Ultima Cena di Natale Doneschi 
A Villa Nuova è in fase di restauro la cinquecentesca villa di campagna dei Porcellaga, che conserva la struttura architettonica originale e due stemmi nobiliari degli antichi proprietari. 

Altri interessanti elementi architettonici del passato sono ancora visibili in via S. Bernardino, soprattutto nell'ex cascina di S. Giulina (l'antica chiesetta, la grande stalla e il vecchio mulino), ma anche in altre abitazioni private (alcune delle quali sono state riattate con sensibilità dai proprietari), in via Roma (ex villa Rodolfi, ora chiamata "Montecitorio"), in via Cismondi (ex Osteria di Roncadelle) e in via Martiri della Libertà(portici quattrocenteschi, ex oratorio di S. Antonio, ecc.). 


Dipinto di Mario Rivetta, attualmente in municipio.
Due grandi dipinti hanno recentemente arricchito il patrimonio artistico locale: l'affresco dell'Ultima Cena, realizzato da Natale Doneschi nella cappella della Casa di Riposo (ex villa Berardi Manzoni) in via S. Bernardino, e il dipinto eseguito da Mario Rivetta per la sala consiliare del Municipio, che sintetizza egregiamente i simboli storici e artistici di Roncadelle.

 

Galleria immagini: 
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Data pubblicazione: 
Venerdì, 20 Febbraio, 2015