S.A.R.C.

Lunedì, 11 Agosto, 2025 - 15:15
Ufficio: 
Cultura e Sport
Data pubblicazione: 
Lunedì, 11 Agosto, 2025
Area Tematica: 

Il 28 maggio 1989 si son visti sfilare per le vie del paese volontari in divisa verde (alpini), bianca (infermieri) e rossa (“avisini”) con un’autoambulanza rimessa a nuovo per l’occasione. Nei loro volti si leggeva la determinazione e l’orgoglio di chi inizia una nuova avventura e la consapevolezza della responsabilità richiesta dal nuovo impegno di volontariato. Era nato il Soccorso Ambulanza Roncadelle.

 

Il S.A.R. è sorto per iniziativa di Mario Vinati e favorito dal sostegno delle sezioni locali dell’A.V.I.S. (v.) e dell’A.N.A. (v. Gruppo Alpini). Dopo un primo corso di formazione sanitaria e di pronto soccorso, cui parteciparono una cinquantina di persone, il 6 marzo 1989, partì il servizio con un’ambulanza (usata) attrezzata a norma di legge e una sede messa a disposizione dall’Amministrazione comunale. Il primo anno vennero effettuati circa 350 interventi, in gran parte per trasporto di persone non autosufficienti per ricoveri, riabilitazioni, analisi cliniche, ecc.

Nel 1990 l’organico salì a 70 unità, che a turno coprivano i giorni feriali dalle 7 alle 24. Il servizio si dotò di un’altra ambulanza (usata) generosamente offerta da Rodengo Saiano e riuscì ad effettuare 600 interventi nell’anno. Nel 1991 il S.A.R. riuscì ad acquistare un’ambulanza nuova con il contributo dei cittadini e dei volontari, che si impegnarono in una raccolta fondi presso la Città Mercato. Gli interventi aumentarono fino a toccare quota 1.000.

Ogni anno si teneva un corso di educazione sanitaria e si proponevano serate monotematiche tenute da relatori qualificati su problemi socio-sanitari di attualità (tossicodipendenza, A.I.D.S., epatiti, trapianti, ecc.).

Nel 1992 il servizio allargò il suo campo d’azione al Comune di Castelmella diventando S.A.R.C.; si dotò di un’altra nuova ambulanza e di 35 nuovi volontari. Il servizio poteva effettuare analisi chimico-cliniche a domicilio per disabili e anziani, provvedeva a ricoveri programmati, al trasporto dializzati e di persone non autosufficienti presso strutture ambulatoriali, al trasporto di materiale biologico per esami chimici presso i laboratori degli Spedali Civili, al servizio di recapito a domicilio di farmaci, alla concessione di ausili per la deambulazione, ecc. Il tutto gratuitamente. Il servizio di soccorso si allargò a tutte le 24 ore del giorno per 365 giorni all’anno, arrivando ad effettuare circa 1.600 interventi annui. Nel 1994 il S.A.R.C. si convenzionò con la centrale operativa del “118”, da cui arrivarono crescenti richieste di intervento.

Nel 1995 iniziò la costruzione di una nuova sede più spaziosa e funzionale (inaugurata nel maggio 1996) grazie ai contributi dei Comuni di Roncadelle e Castelmella e dell’impresa Galeazzi. Nel 1997 venne acquistata una nuova ambulanza destinata esclusivamente alle urgenze ed emergenze, dotata di unità mobile di rianimazione con a bordo un defibrillatore e un iperventilatore polmonare. Nel 1998 il SARC si dotò anche del servizio di telesoccorso, che dopo qualche mese venne sospeso per mancanza di utenti.

Dopo dieci anni di attività, il SARC poteva contare su quattro ambulanze e una macchina medicalizzata e su 210 soci che offrivano un servizio continuativo, arrivando a coprire circa 2.500 richieste di intervento, la maggior parte delle quali avevano carattere d’urgenza (incidenti stradali, pronto intervento, ecc.). Il frequente rinnovo delle ambulanze era dettato dalle limitazioni della norma di utilizzo (5 anni o 100.000 km), dopo di che potevano essere utilizzate solo per i servizi programmati. Due di quelle dismesse vennero regalate a missionari dell’Africa e della Bolivia.

Negli anni seguenti sono andate aumentando le richieste di intervento, andando anche oltre le 3.000 all’anno, di cui il 60% circa con carattere d’urgenza, mentre i volontari impegnati nel servizio si sono mantenuti intorno ai 200.

La popolazione locale (e non solo) non può che manifestare profonda gratitudine per un servizio che dimostra costantemente la propria utilità e professionalità. E che mantiene vivo il senso e il valore del volontariato.