ROGGE
L’acqua è un bene prezioso per la vita degli uomini, degli animali, delle piante, anche se a volte crea disastri. Il territorio di Roncadelle è bagnato, oltre che dal fiume Mella (v.), anche da altri corsi d’acqua che, opportunamente irregimentati e ramificati, sono stati fondamentali per lo sviluppo economico e demografico locale.
Il torrente Gandovere, dall’etimo vagamente celtico, è un corso d’acqua naturale che si forma da più sorgenti nei comuni di Ome, Brione e Monticelli Brusati, bagna il territorio di Rodengo Saiano e, a nord di Castegnato, tramite un partitore nei pressi della ex SS 510, si biforca.
Il ramo destro (fosso Gandovere) entra nel territorio occidentale di Roncadelle in corrispondenza dello svincolo di accesso alla “tangenziale sud” di Brescia e, assumendo un andamento nord-sud attraversa esclusivamente aree a destinazione agricola costeggiando la cascina Fedrisa (v.) e la cascina Santa Giulia (v.); a Torbole Casaglia riceve in sponda destra due rami della roggia Travagliata, poi spaglia, mentre una parte delle sue acque vene intercettata dalla roggia Quinzanella.
Il ramo sinistro, che raccoglie il 60% della portata, scorre in un canale artificiale a fianco della strada Sebina Orientale fino a confluire nella roggia Mandolossa, che in alcuni tratti viene ancora chiamata “vaso Gandovere”.
Questa operazione venne eseguita perché il Gandovere causava seri problemi con le sue piene improvvise, che inondavano periodicamente le terre e le strade limitrofe, soprattutto nei pressi della località Mandolossa. Il Gandovere infatti (il cui antico nome, Candubrium, è riportato su alcuni documenti medievali) richiese costanti lavori di arginatura. In passato il suo corso era accompagnato e protetto da fasce boschive e le sue acque venivano utilizzate sia per irrigare i campi circostanti che per attivare alcuni mulini.
La roggia Mandolossa si forma a monte del ponte della ex SS 11, in località Mandolossa, dalla confluenza delle acque del Gandovere e del torrente Canale, proveniente da Gussago; attraversa i territori comunali di Roncadelle e di Castelmella e sfocia nel Mella presso Azzano dopo aver percorso 7,37 km, mentre una sua derivazione finisce nella roggia Gambaresca a Corticelle Pieve.
Documentato dal ‘200, storicamente il Mandolossa ha rappresentato il confine occidentale delle Chiusure (v.) di Brescia e, oltre ad irrigare i campi limitrofi, ha attivato per circa sei secoli il vecchio mulino (v.) di Roncadelle, appartenuto a lungo al monastero di S. Giulia, nonché il mulino dei Porcellaga (v.) costruito all’inizio del ‘500 ad ovest della cascina del castello, che rimase attivo per almeno due secoli. Accanto alla roggia si sono depositati nel tempo grosse quantità di terreni argillosi, che sono stati sfruttati, soprattutto dal ‘500 al ‘700, per la produzione di laterizi e di maioliche, dando lavoro a diversi artigiani (v.).
Nel territorio comunale di Roncadelle, il Mandolossa scorre con direzione nord-sud dividendo, di fatto, la porzione urbanizzata, posta ad est, da quella a destinazione prevalentemente agricola, situata ad ovest. E rappresenta anche il confine fra il comprensorio di bonifica del Consorzio Sinistra Oglio ed il Consorzio Mella e Fontanili. I canali irrigui sul territorio locale ad ovest del vaso Mandolossa sono derivati da due rogge originate dal fiume Oglio: la roggia Castrina, realizzata nel 1512, e la Seriola Nuova di Chiari, costruita alla fine del ‘400, che irrigano 89 ettari di superficie a Roncadelle.
Attualmente il Mandolossa, nonostante sia ancora costeggiato da folta vegetazione, non si può dire in condizioni ottimali, sia per la scarsa qualità dell’acqua, sia per le periodiche esondazioni, sia per l’incuranza di alcuni, che tendono a farne una discarica a cielo aperto.
Per entrambe le rogge che scorrono sul territorio roncadellese, la fascia di rispetto di almeno 10 metri dal corso d’acqua ha soprattutto lo scopo di garantirne l’accessibilità ai fini della sua manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale.
Oltre le rogge Gandovere e Mandolossa, vanno ricordati anche il vaso Troglio, una derivazione irrigua in sponda destra del Mandolossa, che attraversa il territorio di Torbole e termina in quello di Castelmella, e l’antico vaso Renolda, originato da un capofonte rurale, che scorrendo parallelamente alla sponda sinistra del Mandolossa fino al depuratore comunale posto a sud dell’abitato, va poi a confluire nel Mandolossa stesso in territorio di Castelmella.
Un discorso a parte merita invece la seriola Porcellaga (v.), derivata dalla sponda destra del fiume Mella, che, con le sue derivazioni, ha irrigato per cinque secoli i terreni nord-orientali di Roncadelle (dal Mella al Mandolossa) arrivando fin dentro l’abitato, e le cui ramificazioni sono ora in gran parte intubate, coperte o lasciate terminare a spaglio.