SANTELLA

Le santelle, edicole votive molto diffuse nel Bresciano, manifestano una religiosità di antica data (che risale al mondo pagano) legata ad un bisogno di protezione. Riproducono l’immagine di Madonne e Santi e sono particolarmente presenti in campagna, ai crocicchi delle strade o presso l’ingresso delle cascine. La devozione popolare si manifesta offrendo fiori, assicurando manutenzione e organizzando soste di preghiera.
La santella rurale di S. Giulia fa parte a buon diritto del patrimonio storico-artistico di Roncadelle, non solo per l’importanza devozionale che ha rivestito per la popolazione locale nei secoli scorsi, ma anche per il valore artistico in essa racchiuso.
La santella resiste alle ingiurie del tempo e del “progresso” da quasi cinque secoli. La data del 1542 riportata sulla parete sinistra della piccola costruzione ne testimonia infatti la probabile origine, anche se fu aggiunta posteriormente. Sorta su un incrocio rurale lungo la strada che, serpeggiando nei campi, unisce Roncadelle a Travagliato, era al centro della vasta campagna che per circa un millennio è appartenuta al monastero bresciano di Santa Giulia, nei pressi del cascinale omonimo.
La santella è stata completamente restaurata nel 2002, dopo aver subito un rovinoso “speronamento” da parte di un carro in transito, che ne aveva compromesso la struttura e i preziosi affreschi interni, poco dopo che il Gruppo Alpini (v.) ne aveva rifatto il tetto. Non era la prima volta che la struttura veniva lesionata: come è emerso dal restauro, la cappelletta aveva già subito in passato l’oltraggio di una consistente crepa proprio lungo la parete centrale, che aveva tagliato in due parti il dipinto principale. E, come ricordano i proprietari, nel dopoguerra erano già stati eseguiti due interventi di restauro sui dipinti.
Il restauro del 2002 ha consentito di riscoprire le linee e i colori originali, che sono certamente cinquecenteschi e di ottima fattura, liberando i dipinti dalle aggiunte successive, non sempre appropriate. Grazie alla sensibilità dei proprietari, alla professionalità della restauratrice (Elisabetta Attorrese di Cremona) e alla generosità di un anonimo devoto locale, la santella ha potuto così recuperare gran parte dello splendore originale.
La Madonna col Bambino sulla parete centrale (lato nord) ha riacquistato le fattezze e i colori primitivi, anche se si sono dovuti rispettare alcuni particolari ricostruiti successivamente o aggiunti di sana pianta (come la corona del rosario in mano al Bambino), che fanno ormai parte della tradizione devozionale. Hanno riacquistato il magnifico modellato delle origini anche le figure femminili dipinte sulle pareti laterali: santa Giulia sul lato sinistro (parete ovest) ed una santa martire sul lato destro (parete est). Di un certo interesse risulta anche il paesaggio alle loro spalle, che richiama vedute locali.
Una gradevole scoperta è stata la ripulitura del registro superiore, un’aggiunta seicentesca, che raffigura sul lato sinistro la testa di santa Caterina e sul lato destro quella di san Bernardino da Siena, patrono di Roncadelle.
Rimane da definire il nome dell’autore degli affreschi, che doveva avere comunque notevoli capacità artistiche, come dimostrano i dipinti finalmente ripuliti dagli ampi e grossolani rimaneggiamenti effettuati nel corso dei secoli. Si sono fatti persino i nomi di Floriano Ferramola e di Paolo da Caylina il giovane, che hanno operato nel primo Cinquecento anche per le monache di Santa Giulia, ma ogni ipotesi è quanto meno azzardata.
Un’opportuna area di sosta e di protezione, voluta dall’Amministrazione Comunale intorno alla preziosa costruzione, consente al passante e al viaggiatore non frettoloso di goderne ancora la mistica quiete.