CADUTI

Alla fine della prima guerra mondiale si contarono 34 caduti di Roncadelle, morti sul campo di battaglia o in seguito a malattie o ferite contratte in guerra. A loro fu dedicato nel settembre 1921 un monumento nell’area antistante al Cimitero, su cui vennero riportati i nomi e l’anno di nascita. A loro il 20 maggio 1923 venne dedicato il Parco della Rimembranza nella stessa area, dove vennero piantati in loro onore 34 ligustri, simboli di giovinezza eterna, che vennero poi sostituiti da 36 abeti (nel frattempo si erano aggiunti altri due caduti) e infine da altrettante tuie.
I nomi delle vittime riportati sul monumento ai Caduti, cui possiamo aggiungere qualche informazione recuperata anche grazie ad una ricerca del prof. Omero Sala, sono questi:
- Ambrosini Antonio (1898- 1918) Contadino. Morto per broncopolmonite a Cattaro (Erzegovina) e lì sepolto.
- Bona Giuseppe (1896- 1917) di Paolo. Contadino. Celibe. Residente in Via di Sotto.
- Bona Paolo (Berlingo 1885- 1917) Operaio. Res. in via S. Bernardino.
- Bonetti Angelo (1898- 1918) Operaio. Sepolto nel cimitero militare di Innsbruck (Tirolo).
- Bosetti Achille (classe 1877)
- Bossoni Pietro (1881- 1918) Contadino.
- Bucella Pietro (classe 1891)
- Buffoli Pietro (1893- 1917) Contadino. Celibe.
- Buratti Daniele (classe 1892)
- Busi Domenico (1881- 1916) Contadino. Coniugato. Disperso.
- Casanova Achille (1890-1916) di Pietro. Caporale. Morto sul Carso.
- Civettini Giuseppe (Roncadelle 1883-1917) Operaio. Coniugato, con due figli.
- Comini Angelo (classe 1893) fu Luigi.
- Comini Giovanni (classe 1897)
- Comini Giulio (classe 1897)
- Conti Giacomo (classe 1876) Tenente.
- Corsini Pietro (1899-1918) Morto ad Asiago e sepolto a sud Ovest Buso (Asiago).
- Cremonesi G. Battista (Roncadelle 1893-1916) di Domenico. Contadino. Celibe.
- Ferrari Antonio (Leno 1886-1917) di Pietro. Contadino. Celibe. Res. in via Municipio (ora via Cismondi).
- Fieni Rocco (1890-1917) Contadino. Coniugato, con un figlio.
- Gamba Pasquale (1889-1918) di Francesco. Contadino. Coniugato, con due figlie. Res. ad Antezzate. Morto in prigionia a Milowitz in Boemia) e lì sepolto.
- Giacomelli Angelo (1880- 1918) Contadino.
- Gussoni Luigi (Castelmella 1889- 1916) di Angelo. Operaio. Celibe. Caporal maggiore. Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
- Lamberti Faustino (1894-1916) di G. Battista. Contadino. Celibe.
- Locatelli Luigi (1890-1919) Contadino. Morto per polmonite bilaterale due mesi dopo la fine della guerra.
- Manenti Carlo (Roncadelle 1880- 1920) Stradino comunale. Coniugato, con 5 figli. Morto in seguito a ferite riportate in guerra.
- Mantovani Battista (Roncadelle 1894-1916) di Paolo. Operaio. Celibe. Caporale
- Moneta Paolo (Trenzano 1883- 1917) Contadino. Coniugato, con 4 figli. Morto sul Carso.
- Montini G. Battista (Calvisano 1886-1916) di Eusebio. Contadino. Coniugato, con tre figli. Sepolto in Slovenia, sul Monte Mazli.
- Mora Gian Maria (classe 1893)
- Pedrinelli Vincenzo (classe 1898)
- Rezzola Angelo (1897-1916) di Giovanni. Operaio. Celibe. Res. in via Cismondi (ora via Roma). Morto per malattia all’ospedale di Asti.
- Trainini Luigi (Roncadelle 1892- 1916) di Luigi. Contadino. Celibe. Res. in via S. Bernardino. Caporal maggiore. Molto a Selz – Ronchi dei Legionari e lì sepolto.
- Valetti Pietro (classe 1885) Contadino. Coniugato, con tre figli. Soldato addetto alle presse nello stabilimento Togni, dove contrasse una malattia che lo portò alla morte.
- Vecchi Silvestro (1894-1915) di Angelo.
- Zanotti Francesco (1898-1918) Mugnaio. Morto nel campo di prigionia a Braunau (Austria).
A questi 36 caduti bisogna aggiungere due fratelli, la cui famiglia si era trasferita a Roncadelle:
- Chiari Pietro (1894-1917) di Santo. Morto ad Aiba (valle dell’Isonzo) e lì sepolto.
- Chiari Giovanni (1897-1917) di Santo. Morto sul San Gabieto.
E forse anche altri, come Bosetti Giuseppe di Angelo e Bertoli Giovanni fu Paolo.
La guerra in Africa Orientale e quella di Spagna provocarono la morte di altri due roncadellesi. La seconda guerra mondiale, che mandò al fronte circa 320 soldati di Roncadelle, e la conseguente guerra di Liberazione, causarono oltre 30 vittime locali. I loro nomi sono quasi tutti elencati (col relativo anno di nascita) sul monumento ai Caduti:
- Bertelli Faustino, 1920.
- Bertoli Battista, 1916, morto nel mar Egeo nel 1943.
- Bignotti Giovanni, 1911.
- Bignotti Giuseppe, 1918.
- Birbes Andrea, 1916.
- Busi Giulio, 1909, caduto in Sicilia nel 1943.
- Camplani Alfonso, 1916, caduto in Grecia nel 1940.
- Cassago Antonio, 1920, morto nel mar Egeo nel 1943.
- Cavagna Azelio (o Aurelio), 1922, morto in mare nel 1942.
- Chiarini Guglielmo, 1909.
- Comaroli Luigi, 1922, partigiano ucciso il 12.12.1944
- Conter Pietro, 1923, caduto a Cefalonia nel 1943.
- Cortesi Pietro, 1918, caduto in Africa nel 1942.
- Cristini Angelo, 1910, caduto in Spagna nel 1938.
- Gallia Primo, 1916.
- Gavazzi Pietro, 1923, morto nel mar Egeo nel 1944.
- Lombardi Giovanni, 1925, ucciso dai tedeschi nel 1945.
- Martinelli Emilio, 1921, morto in mare nel 1942.
- Micheletti Mosè, 1917, morto in mare nel 1942.
- Pellini Enrico, 1912, partigiano ucciso il 27.04.1945
- Perini Pietro, 1912.
- Prandelli Paolino, 1923, caduto a Cefalonia nel 1943.
- Rolfi Francesco, 1916, caduto in Croazia nel 1943.
- Rolfi Giuseppe, 1916.
- Rolfi Mario, 1919.
- Stornati Carlo, 1909, partigiano ucciso il 03.05.1945
- Tabaglio Angelo, 1919, morto in mare nel 1941.
Dodici di loro sono elencati sul monumento come dispersi. Una lapide posta in altro sito del cimitero testimonia che cinque salme vennero poi restituite. A questi 27 caduti bisognerebbe aggiungerne forse altri, come Fornesi Eugenio (1918-1942) caduto in Russia, Simonini Amedeo (1894-1945) partigiano, Birbes Andrea, Francia Pietro, Datteri Angelo, Facchi Paolo.
Nel parco della Rimembranza sono rimasti sepolti per 13 anni quattro militari tedeschi uccisi a Roncadelle nei convulsi giorni della Liberazione (v.). E sulle loro tombe, come scrisse Salvatore Fiandra al Comune nel 1956, “mani pietose, che io stesso commosso ho sorpreso nella posa di fiori, appartenevano a modeste ma sublimi figure di donne, forse colpite dallo stesso dolore che tuttora grava lancinante nel cuore delle Madri che da lontano, in altra terra, pregano per la pace dei loro Caduti”.