A.V.I.S.
L’Associazione Italiana Volontari del Sangue è stata fondata a Milano nel maggio 1927 dal dott. Vittorio Formentano. A Brescia nacque nel 1932 ad opera del prof. Giorgio Sinigaglia. Venne riconosciuta come ente nazionale con personalità giuridica dalla Legge n. 49 del 20 febbraio 1950. Nel 2015 l’A.V.I.S. e l’A.I.D.O. (associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) hanno stipulato un rapporto di cooperazione. In Italia l’A.V.I.S. ha più di 3.000 sezioni locali con circa 1.300.000 volontari, che donano sangue intero, plasma, piastrine ed eritrociti in forma gratuita, periodica e anonima, senza alcuna discriminazione.
La sezione A.V.I.S. di Roncadelle si costituì il 30 settembre 1970 su iniziativa di un gruppo di amici, già donatori effettivi (Franco Capuzzi, Franco Carpi, don Franco Bettinsoli, ecc.), che sentirono la necessità di fondare una sede propria in paese. Il primo Consiglio Direttivo era composto da Franco Capuzzi (presidente), Fausto Preganelli (vice-presidente), Franco Carpi (segretario economo, poi sostituito da Gianni Pianta), Giovanni Pea e Bruno Sala. Direttore Sanitario era il dott. Gaetano Di Benedetto, in seguito sostituito dal dott. Vittorio Artoni.
Nel primo anno di attività la sezione raccolse circa 70 adesioni. Le prime donazioni (69) vennero effettuata nel febbraio 1971 presso le scuole elementari opportunamente attrezzate. Nel settembre 1971 venne inaugurato il Labaro, simbolo dell’A.V.I.S., offerto da Franco Rolfi e benedetto dal parroco. Alla manifestazione aderì anche il Comune con un suo contributo.
Nell’aprile 1972 venne eletto come presidente Fausto Preganelli (1928-1993), che nel 1985 venne insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito. Nel 1976 l’Amministrazione Comunale deliberò l’intitolazione di una strada presso il Villaggio Marcolini ai “Donatori di Sangue”. E la sezione portò quell’anno un proprio contributo alle persone colpite dal terremoto nel Friuli.
Nel 1982 sorse, all’interno della sezione locale, il Gruppo Giovani con l’impegno di collaborare nelle molteplici attività e soprattutto di coinvolgere la popolazione giovanile. Nel 1984 la sezione locale si gemellò con quella di Ono S. Pietro in Valle Camonica (fondata nel 1978). Dopo aver usufruito della piccola sede messa a disposizione dal Comune presso il Centro Civico, l’associazione poté trasferirsi in un locale più spazioso e funzionale in via Martiri della Libertà n. 153.
Nei primi decenni, le adesioni e le donazioni sono andate sempre aumentando: nel 1985 vi erano 310 donatori effettivi e 180 soci sostenitori. In quel periodo si raccoglievano annualmente più di 500 sacche di sangue. Nel 1989 la sezione A.V.I.S. contribuì con convinzione alla nascita e alla crescita del Soccorso Ambulanza Roncadelle, poi S.A.R.C. (v.).
In occasione del 25° anniversario dalla fondazione, nel 1995 inaugurò un monumento in via Marconi.
Dopo la lunga gestione Preganelli, la sezione fu presieduta da Giuseppe Coccoli, poi da Sergio Vitto.
Oltre ad organizzare i prelievi di sangue, la sezione propone da sempre varie iniziative per sensibilizzare la popolazione e i ragazzi sull’importanza delle donazioni di sangue; cerca di rispondere con generosità a varie richieste di sostegno; offre momenti di incontro collettivo e di approfondimento medico-sanitario, ma anche di semplice svago ricreativo nelle manifestazioni locali. Periodicamente organizza il pranzo sociale, nel corso del quale vengono premiati coloro che hanno raggiunto i vari traguardi numerici di donazioni e vengono dati riconoscimenti ai soci sostenitori e collaboratori, compresi medici (tra cui vanno citati i dottori Faini, Della Giorgia, Sandrini, Di Francesco, Navoni, Castellotti, Loda, Croce) e paramedici (Acerbis, Piccinotti, Polonioli, Tomasi, Baiguera, Sbaraini, Tagliani, Scalvini, Pillon).
Nei primi 40 anni gli “avisini” locali hanno superato le 20.000 donazioni.
Dal 2006 le donazioni si effettuano direttamente presso la struttura provinciale di Brescia. Negli ultimi anni, le sempre più rigide norme di garanzia richieste per i prelievi, come anche le nuove richieste di donazioni specializzate (plasmaferesi, piastrinoferesi, ecc.) da effettuare presso altre strutture, hanno frenato l’espansione dell’associazione locale, che registra comunque nuove adesioni ogni anno. Il numero dei donatori attivi si è stabilizzato sopra i 200 soci (con circa 400 donazioni annue), che in rapporto col numero di abitanti risulta sopra la media nazionale. E i componenti della “famiglia avisina” rimangono sempre oltre i 300, un numero che ne fa l’associazione locale più consistente.
Dopo l’interruzione dovuta all’epidemia Covid-19, che non ha permesso all’associazione di festeggiare adeguatamente il 50° anniversario, il totale delle donazioni effettuate ha superato la cifra di 25.000. Dal 2022 la sezione è presieduta da Giovanni Ragni. Responsabile sanitario è il dott. Alberto Nanni.
Essere “avisino” è una scelta di solidarietà, ma anche un impegno ad uno stile di vita fisicamente e moralmente sano per la propria e l’altrui salute. Ed ha anche la sua convenienza, perché significa garantirsi controlli sanitari periodici ad ogni donazione. Dopotutto 300 grammi di sangue prelevati ogni tre mesi vengono rapidamente e facilmente ricostituiti in un organismo sano.
La sezione A.V.I.S., sempre presente sul territorio condividendo varie iniziative organizzate anche da altre associazioni, è apprezzata dalla popolazione locale, che riconosce l’alto valore della donazione del sangue, un bene unico ed irriproducibile artificialmente, di cui c’è sempre grande bisogno. Tutti i donatori danno infatti una parte di se stessi a favore di chi ne ha più necessità, nel più completo anonimato e senza conoscere chi ne trarrà beneficio. L’attività dell’A.V.I.S. contribuisce quindi a creare una società più sana e più altruista, con generale beneficio.