La vicinia

La vicinia era l'assemblea dei capifamiglia originari, che si occupava dei beni collettivi e dei problemi della comunità locale. 
Il più antico riferimento documentario alla vicinia di Roncadelle è una pergamena del 15 maggio 1306, in cui è riportata la deliberazione di offrire ogni anno al sacerdote che si fosse stabilito nella chiesa di S. Giulia a Roncadelle (presso la quale si riuniva la vicinia) sei lire imperiali, cinque some di frumento, due plaustra di vino e tre sestari di legumi per il suo sostentamento. 

Tale deliberazione manifesta chiaramente non solo una crescita demografica locale ed un certo sviluppo economico, ma anche una nuova coscienza comunitaria. 

Anche se non è rimasta sufficiente documentazione sull'attività della vicinia, si può presumere che essa abbia provveduto ad amministrare le poche proprietà collettive, a riscuotere le imposte della comunità, a dirimere le liti tra vicini, a valutare i danni delle alluvioni e degli incendi, a far rispettare le antiche consuetudini sui boschi e sui pascoli demaniali. 
Sempre più svuotata delle sue antiche prerogative, la vicinia rimase formalmente in vigore fino all'inizio dell'Ottocento.

Data pubblicazione: 
Venerdì, 27 Marzo, 2015