Il Paradiso inaspettato” di Lucilla Perrini con Sergio Mascherpa va in scena, per la sezione teatro e memoria, mercoledì 24 Gennaio alle 11:15 presso il Teatro Aurora di Roncadelle.
Nel 1940 viene aperto a Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande campo di concentramento in Italia: 92 baracche, 4.000 ebrei e antifascisti da tutto il mondo.
Uno spazio infinito, perso tra le colline e i casolari dei contadini calabresi.
Filo spinato, turche improvvisate nella terra: il progetto del campo, realizzato in una zona da bonificare, era fatto a immagine e somiglianza di quello di Dachau.
E fin qui, nulla ci stupisce. Dal campo passarono migliaia di persone.
Eppure nessuno di loro, ebrei per la maggior parte, ma anche greci, albanesi, cinesi, giapponesi, neozelandesi e australiani, subì violenza, nessuno venne mandato in un campo di sterminio.
Se, nello stesso periodo, 1940-1943, nel campo italiano della Risiera di San Sabba, a Trieste, si contano 5.000 vittime, qui a Ferramonti morirono quattro uomini, vittime collaterali di uno scontro aereo avvenuto nei cieli di Tarsia.
Erano senza libertà, costretti in un campo e alla fame, ma vennero trattati con rispetto e con dignità. All’interno del campo si mantenevano uniti i nuclei familiari.
C’erano scuole per i bambini, una biblioteca, squadre di calcio e di pallamano organizzate in tornei, orchestre che si esibivano in concerti, compagnie teatrali con una loro
programmazione.
C’era libertà di culto: una chiesa cattolica e tre sinagoghe.
C’era un parlamento. Un vero paradosso: nell’Italia fascista, sotto dittatura, esisteva un campo di concentramento dove si riuniva regolarmente e in modo democratico un
parlamento. Si celebrarono matrimoni e nacquero molti bambini, bambini che, ora uomini anziani, continuano da tutto il mondo a ritornare in questo piccolo paese calabrese per ricordare e ringraziare.
Una storia dimenticata, eppure sorprendente: grazie al comando che dirigeva il campo con grande umanità, agli internati che seppero, nonostante tutto, utilizzare al meglio in termini di creatività e di crescita la loro prigionia, alla gente di Tarsia, che aiutò e rischiò la vita per gli ebrei, Ferramonti fu davvero un “paradiso inaspettato” come scrisse il Jerusalem Post.
Quella di Ferramonti, raccontata da Mascherpa, è una storia che commuove, che ci aiuta, anche in questo momento difficile, a credere che le scelte di ognuno di noi possono fare la differenza.
La rappresentazione dura 60 minuti.
Le scene sono di Giacomo Andrico, i costumi di Mariella Visalli, le musiche originali di Claudio Smussi, le luci di Nicola Ciccone.
Evento riservato agli alunni della scuola media dell'istituto comprensivo di Roncadelle.